La capanna di Unabomber o della violenza

La capanna di Unabomber o della violenza
Author: Michael Jakob
Publisher: LetteraVentidue
Language: Italian
Pages: 112
Size: 12 x 18 cm
Weight: 500 g
Binding: Softcover
ISBN: 9788862424745
Availability: In stock
Price: €12.00
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Product Description

La capanna di Ted Kaczynski, il criminale meglio conosciuto come Unabomber, è un oggetto paradossale: costruita e abitata dal suo artefice per vivere in disparte, lontano dal mondo, non soltanto non ha mai cessato, dal 1996 ad oggi, di essere riprodotta, ma è stata anche spostata, esposta, ricostruita, copiata e contraffatta. La casetta, un tempo situata nel cuore delle foreste del Montana vicino alla cittadina di Lincoln, è diventata un segno polivalente. Separata dal suo artefice, la capanna rappresenta ben più di un residuo: è un elemento che insieme attira e perturba, una strana reliquia, ed è soprattutto un oggetto che non smette di interrogarci. D'altronde, il suo statuto stesso non è semplice da definire. Che significa, infatti, la persistente presenza mediatica e artistica di questo artefatto di per sé piuttosto banale? Perché riappare di continuo? Che ne è della violenza che conserva in sé, una volta che il suo autore è stato condannato alla detenzione a vita in un carcere di massima sicurezza? La capanna di Unabomber, trasformata in metafora culturale e discorsiva, appare come un potente simbolo della violenza contro la violenza.



The cabin of Ted Kaczynski, the criminal better known as Unabomber, is a paradoxical object: built and inhabited by its creator to live on the sidelines, far from the world, not only has it never ceased, from 1996 to today, to be reproduced, but it has also been moved, exhibited, rebuilt, copied and counterfeited. The cabin, once located in the heart of the Montana forests near the town of Lincoln, has become a multi-purpose sign. Separated from its creator, the shack represents much more than a residue: it is an element that both attracts and disturbs, a strange relic, and it is above all an object that never ceases to question us. On the other hand, its statute itself is not easy to define. In fact, what does the persistent media and artistic presence of this artifact, which is itself rather banal, mean? Why does it reappear all the time? What about the violence it retains once its perpetrator has been sentenced to life in a maximum security prison? Unabomber's cabin, transformed into a cultural and discursive metaphor, appears as a powerful symbol of violence against violence.